I principi dell’agricoltura biodinamica
I tre principi della biodinamica sono:
- mantenere ed aumentare la fertilità della terra;
- rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti;
- produrre alimenti di qualità più alta possibile.
La Biodinamica è un passo ulteriore rispetto all’agricoltura biologica, infatti non solo esclude l’uso di prodotti chimici di sintesi, ma grazie ai suoi preparati, in particolare il 500 (corno-letame) e 501 (corno-silice), insieme a tutti gli altri preparati da compost 502 (Achillea) 503 (Camomilla) 504 (Ortica) 505 (Quercia) 506 (Tarassaco) 507 (Valeriana), cerca di rigenerare il terreno aumentandone la fertilità biologica affinché le piante trovino un ambiente vitale in cui vivere. Ricordiamo infatti che, più delle caratteristiche chimico-fisiche di un suolo, è proprio la fertilità biologica, ovvero la buona presenza di sostanza organica, humus, microrganismi, lombrichi, insetti e tutta la miriade di specie viventi che popolano il suolo e si connettono con le radici delle piante, a garantire il benessere dell’intero agro-ecosistema e fornirci frutti sani e intimamente legati al territorio come vedremo specialmente nel caso della vite. Inoltre, come ogni buona pratica agricola, il metodo biodinamico poggia sull’incremento della biodiversità aziendale, la rotazione delle colture, l’osservazione delle fasi lunari per le diverse operazioni (semina, potatura, ecc…), l’utilizzo di compost per la concimazione e l’uso di soli prodotti di origine naturale per la difesa delle colture dalle varie fitopatie.